Recensione "Il tatuatore di Auschwitz"

Recensione "Il tatuatore di Auschwitz"







•Informazioni:
Titolo: "Il tatuatore di Auschwitz"
Autore: 
Heather Morris
Casa Editrice: Garzanti
Anno: 2018
Prezzo: €15,21 (Cartaceo)

              €3,99 (Digitale)


•Trama: 
l cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento in poi sarà solo una sequenza inanimata di numeri tatuata sul braccio. Ad Auschwitz Lale, ebreo come loro, è l'artefice di quell'orrendo compito. Lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo. Quel giorno però Lale alza lo sguardo un solo istante. Ed è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è Gita. Un nome che Lale non può più dimenticare. Perché Gita diventa la sua luce in quel buio infinito. La ragazza racconta poco di sè, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno il passato. Eppure sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Ma dove sono rinchiusi non c'è posto per l'amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l'amore è un sogno ormai dimenticato. Non per Lale e Gita che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino vuole separarli nella gola rimangono strozzate quelle parole che hanno solo potuto sussurrare. Parole di un domani insieme che a loro sembra precluso. Dovranno lottare per poterle dire di nuovo. Dovranno crederci davvero per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo.
•Frase scelta: "
Mia bella Gita. Mi hai stregato, mi sono innamorato di te"

•Giudizio: 5/5🌟

Lacrime, lacrime e…lacrime.

Salve lettori, oggi parliamo di un romanzo che avevo nella mia libreria da un po’ di tempo, grazie al prestito fatto da una mia amica.

Sto parlando del romanzo IL TATUATORE DI AUSCHWITZ di Heather Morris.

È un romanzo che ti lascia qualcosa nel cuore, ti lascia un qualcosa che, tu lettore, porterai con te per sempre.

Stile unico e efficace che arriva alle corde dell’animo fino a lasciare un segno indelebile.

Partiamo con il dire che la magia del romanzo inizia con la considerazione che la vicenda narrata è vera.

Sfondo storico: seconda guerra mondiale. Deportazioni.

Su questo sfondo inizia la storia di Lale, il nostro protagonista deportato nel campo di concentramento di Auschwitz; luogo di morte e disperazione dove nascerà uno dei sentimenti più totalizzanti e limpidi del mondo: l’amore.

Un incontro durante uno degli atti di privazione di libertà e identità, un unione di pensieri, svariati atti di amore e preoccupazione verso l’anima gemella.

Un patto: sopravvivere insieme per vivere in amore una vita fatta di felicità e libertà.

Lale e Gita decidono di amarsi e abbandonarsi a questo sentimento per avere la loro piccola vittoria.

Inutile parlare della fluidità della storia che va di pagina in pagina, trascinandoti in un fiume di parole, pensieri e… lacrime.

La storia di Lale e la sua Gita è un inno all’amore che nonostante tutto e tutti trionfa e ciò che ti rapisce i pensieri è che esso riesce a nascere in un posto in cui vi è morte.

L’amore è come un fiore che riesce a nascere in cima ad una montagna innevata: tutto è contro la sua nascita, ma la forza è tale che vince su tutto.

Non riesco a dare un punteggio a questo romanzo, non posso. L’ho adorato e lo porterò con me in futuro.

Nel cuore e nella mente.

Ve lo consiglio se credete che l’amore può tutto. SEMPRE E OVUNQUE.
FRANCESCA.


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